Il disturbo oppositivo-provocatorio DOP

Quali sono le cause?

Non si può sapere con certezza cosa provoca il DOP. Vi sono due teorie che sostengono entrambe le teorie, e anche se non si può sapere la causa esatta, possono aiutarci a comprendere meglio questo disturbo e le sue cause.

Una delle teorie sostiene che si sviluppa con la crescita del bambino in modo innato, mentre l'altra parla di fattori ambientali o dell'apprendimento.

 

Lo sviluppo

Tenendo conto della teoria relativa allo sviluppo, i problemi inizierebbero quando il bambino ha uno o due anni di età. I bambini e adolescenti che presentano disturbo oppositivo provocatorio possono avere difficoltà a separarsi dalla figura di riferimento o con la quale hanno un legame affettivo, pertanto avrebbero difficoltà nell'apprendimento di competenze autonome.

Si ritiene che i cattivi atteggiamenti e comportamenti di questi bambini e adolescenti derivino dal fatto che nei primi anni di vita non hanno risolto adeguatamente questioni normali del loro sviluppo, per poter successivamente rafforzare le competenze autonome.

L'apprendimento

Tenendo conto della teoria dell'apprendimento, la cattiva condotta avrebbe che vedere con atteggiamenti appresi che riflettono le tecniche di incentivo negativo adottate dai genitori o da altre persone che hanno per loro un'autorità. Si ritiene che l'uso dell'incentivo negativo da parte dei genitori o i modelli di autorità, contribuiscano e rafforzino il comportamento negativo e oppositivo del bambino, che in tal modo ottiene tempo, attenzione, preoccupazione e l'interazione da parte dell'adulto.

 

Sviluppo e apprendimento?

Possono essere considerati entrambi complementari e nessuno dei due è l'unica causa, poiché sia nella teoria dello sviluppo che in quella genetica la personalità e il temperamento del bambino hanno un ruolo importante. Se, ad esempio, si verificano eventi stressanti (divorzio dei genitori, problemi familiari, malattie, ...) il bambino potrebbe soffrire di DOP per tutte queste ragioni, al contrario se una di queste due parti non si verifica, potrebbe non insorgere alcun tipo di disturbo.

Non mancano gli specialisti che sostengono che un carattere forte nei bambini può essere la base del DOP e che gli eventi stressanti sono il fattore scatenante, tenendo in conto che l'atteggiamento dei genitori di fronte a questi eventi e il modo di gestire il comportamento del bambino sono un aspetto chiave che potrebbe dar luogo a condotte oppositive e provocatorie.

E' importante

È importante dedicare particolare attenzione a eventuali segnali per affrontare in modo adeguato questi comportamenti. Se un genitore si sente impotente, è molto importante che si rivolga a un professionista che lo aiuti a trovare una cura e monitorare l'evoluzione del bambino o adolescente. Se il disturbo non viene curato in modo adeguato, nell'adolescenza possono verificarsi gravi problemi a scuola o nelle relazioni.

Una volta diagnosticato, i genitori dei bambini con questo disordine si trovano di fronte a una sfida da superare ogni giorno e talvolta, possono apparire sentimenti di angoscia pensando a cosa facciamo male. Per poter aiutare un bambino con disturbo oppositivo provocatorio, è importante poter gestire il suo comportamento, in modo che si senta sicuro senza che le crisi di collera irrompano e, allo stesso modo, anche i genitori sentano quella sicurezza nel gestire, per quanto possibile, le situazioni di conflitto.

 


Come aiutare un bambino con DOP

Istruzioni

  1. Cerca informazioni sul disturbo oppositivo provocatorio, dovrai capire cos'è e cercare di comprenderlo, oltre ad aiutare tuo figlio a capirlo. Per aiutare, occorre anzitutto capire.
  2. Comprendere i sintomi del disturbo, nonché le crisi che provoca e quali sono i comportamenti più comuni.
  3. È importante sapere come agire in questi casi, cercare aiuto nei professionisti in grado di aiutarti e orientarti.
  4. Capire che non consiste solo nel cambiare il comportamento del bambino per migliorare ma anche allenarci come genitori per poter gestire al meglio le situazioni senza che ciò provochi angoscia o malessere.
  5. Dovrete avere chiari modelli da sviluppare a casa che tutti seguano e rispettino.
  6. Coordinare le azioni a casa con quelle dello specialista. Se così consiglia specialista, porta tuo figlio a terapia individuale o anche terapia familiare.
  7. Dovrai stabilire norme e limiti a casa. Ricorda che i modelli da seguire a casa e a scuola sono il segreto, utilizza rinforzi positivi e i dovuti limiti.
  8. Coordina la tua azione con le altre persone che stanno con tuo figlio.
  9. Valuta di rivolgerti a gruppi di sostegno, parlare con altre famiglie nella stessa situazione può aiutare a vedere le cose in una prospettiva diversa.
  10. Cura la tua relazione di coppia per evitare conflitti a casa che potrebbero provocare ulteriori problemi.
  11. Se ti senti confuso/a, chiedi aiuto a dei professionisti.

 


Come aiutare un figlio con DOP

Il Disturbo Oppositivo Provocatorio (DOP) è un tipo di disturbo caratterizzato da una ricorrenza, di almeno 6 mesi, di comportamento negativistico, provocatorio, disobbediente e ostile nei confronti delle figure autoritarie. Come comportarsi quando in casa la situazione si fa difficile a causa del comportamento di tuo figlio affetto da DOP? Cosa fare quando non sai più che pesci pigliare? Come genitore, è importante sapere che non devi pensare che il bambino sia "il problema", perché non è affatto così. Il problema non è lui/lei, e non lo sei nemmeno tu. Nelle situazioni conflittuali, non bisogna cercare il colpevole, bensì cercare soluzioni. Soluzioni che contribuiscano a migliorare un ambiente critico e a sentirsi meglio come unità familiare. Ricorda che, se ti senti sopraffatto per via della tua situazione familiare, è opportuno ricorrere a uno specialista.

 

E' importante fissare limiti e regole in casa

  • Evita gli ordini in mo' di domanda perché questo può facilmente occasionare una risposta negativa.
  • I tuoi ordini devono essere chiari e concisi, con parole semplici. Non dare troppi ordini, pensali bene prima di darli.
  • Quando dai un ordine, è importante che guardi il bambino negli occhi, per assicurarti che ti stia prestando attenzione.
  • Assicurati che il bambino rispetti i tuoi ordini e, se necessario, aiutalo a metterli in pratica come se fossi una guida.
  • Fai in modo che il bambino veda l'espletamento dei tuoi ordini come un gioco (punti, tempo più breve, premi materiali, premi emotivi). Avvertilo che se non rispetta gli ordini, ci saranno delle conseguenze (se non fai questo, accadrà quest'altro).
  • Se necessario applica "il castigo nell'angolino" o "la sedia del castigo", lasciando che il bambino passi alcuni minuti riflettendo su quanto accaduto (non superare la quantità di minuti secondo l'età del bambino, se ha 5 anni, 5 minuti sono sufficienti e, una volta trascorsi, avvicinati a parlare con lui e, se necessario, ripeti l'azione senza innervosirti).
  • Mantieni la calma e ignora i comportamenti negativi di tuo figlio (pianti, scenate, capricci). Non mostrare la tua rabbia al bambino.
  • Fai in modo che il bambino chieda scusa per il male sociale o fisico compiuto (sia per iscritto o faccia a faccia oppure aggiustare qualcosa, ecc.), se necessario, accompagnalo e guidalo. Complimentati con lui una volta che l'abbia fatto.
  • Non giustificare né discutere le tue decisioni, dai risposte semplici e chiare.
  • Ignora le sue proteste.
  • Le tue risposte al bambino devono essere decise e risolute.
  • Usa la tecnica dei 3 avvertimenti. Al terzo avvertimento deve seguire una conseguenza.
  • Collabora con lui.
  • Sii determinato ma non distaccato.

Evita di prestargli attenzione quando non lo merita

  • Deve imparare a ricevere attenzioni quando l'adulto può e non quando vuole o pretende lui/lei. Ignora i comportamenti inadeguati e, se continua a insistere per ricevere la tua attenzione, utilizza il disco rotto (per esempio, ripetere tutto il tempo senza perdere la calma "ora sono occupato/a, figlio/a, appeno finisco vengo da te").
  • Rafforza le condotte positive.
  • Prestagli attenzione quando non te lo chiede.
  • Trascorri del tempo con lui/lei, facendo qualcosa che piaccia a tuo figlio/a.
  • Rafforza l'indipendenza.
  • Ricordagli/le i suoi pregi e quello che gli/le riesce bene, al fine di promuovere una buona immagine di se stesso/a.
  • Quando interrompe una conversazione tra adulti, digli che gli presterai attenzione più tardi e, successivamente, insegnagli ad intervenire in modo educato.

Cosa favorisce questo disturbo?

Una dei casi comuni che lo favorisce è quando i bambini molto legati ai genitori assistono alla nascita di un fratellino, che fa sì che i genitori smettano di prestargli tutte le attenzioni che gli davano prima, di modo che il bambino si sente in qualche modo escluso. Ciò lo fa sentire improvvisamente insicuro, poiché vede minacciato l'affetto da parte dei genitori e finisce per identificare il colpevole esclusivamente nel nuovo membro della famiglia.

Possono ricorrere a comportamenti distruttivi per tornare al centro dell'attenzione, seppur in modo negativo. In caso contrario, si sentono molto frustrati e indirizzano l'aggressività verso i genitori e il fratello neonato, creando un rapporto di odio e amore. A volte possono arrivare a mostrarsi molto aggressivi e persino crudeli con il nuovo membro della famiglia in assenza dei genitori non, e ciò può generare situazioni pericolose.

 

Potenzia la gestione della rabbia

  • Pratica l'inversione dei ruoli, aumentando l'empatia.
  • Pratica con tuo figlio/a, in qualche momento del giorno, il rilassamento. In questo modo, potrai potenziare il suo autocontrollo.
  • Aiuta tuo figlio/a a perdonare coloro che lo fanno arrabbiare (utilizzando lettere, tecniche di empatia, ecc.).
  • Aiutalo/a altresì a chiedere scusa in modo corretto a coloro con cui può essersi comportato male.
  • Aiutalo/la anche ad aggiustare quello che ha rotto a causa della sua rabbia.
  • Aiutalo/la a mettere per iscritto i suoi sentimenti come un metodo per comprenderli.
  • Aiuto al tuo figlio ad evitare i pensieri irrazionali, sostituendoli con pensieri autodescrittivi realistici e positivi.
  • Non utilizzare mai punizioni corporali.
  • Ricorda: determinazione ma, al tempo stesso, affettività.

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