Disturbo di conversione

Il disturbo di conversione, in passato noto come isteria di conversione, è caratterizzato da una serie di sintomi che incidono sulle funzioni motorie o sensoriali, in assenza di un disturbo neurologico o una malattia medica che possa spiegarlo o giustificarlo. Si chiama disturbo di conversione perché il paziente trasforma il conflitto psicologico in un disturbo fisico.

Questo disturbo spesso compare tra gli ultimi anni dell'adolescenza e i primi anni dell'età adulta.

Nella maggior parte dei casi, si manifesta improvvisamente ed è importante chiarire che nessuno dei sintomi è simulato o inventato, per quanto gli esami medici non permettano di spiegarne la causa.

Di seguito ti spieghiamo come identificare il disturbo di conversione.

 

Istruzioni

  1. Conversione. I sintomi manifestati dalla persona non sono simulati né inventati, sebbene dagli esami medici non risulti alcuna malattia. Il paziente soffre effettivamente dei sintomi riscontrati, ma essi hanno un'origine psicologica che si manifesta attraverso il corpo.
  2. Sintomi motori. Nel caso dei sintomi motori, la persona subisce alterazioni del coordinamento e dell'equilibrio, paralisi o debolezza muscolare a uno o più membri. È altresì frequente che soffra di afonia, difficoltà di ingoiare, sensazione di avere un nodo nella gola e ritenzione urinaria.
  3. Sintomi sensoriali. Per quanto riguarda i sintomi sensoriali, la persona affetta da disturbo di conversione manifesta una perdita della sensibilità tattile: in molti casi, per esempio, non sente dolore se viene punta con un ago. Altre conseguenze comuni sono l'insorgere di cecità, sordità e anche allucinazioni. Allo stesso tempo possono soffrire di crisi nervose o epilettiche.
  4. Osservazione. Spesso, osservando il comportamento della persona si può verificare che effettivamente non si tratti di una malattia neurologica né medica. Ad esempio, se osserviamo a distanza una persona che dice di non riuscire a muovere la gamba, potremmo notare che in realtà la muove mentre si veste o si alza.
  5. Comparsa della malattia. Questo disturbo compare spesso tra gli ultimi anni dell'adolescenza e i primi anni dell'età adulta. La sua comparsa è spesso improvvisa (anche se sono stati registrati casi in cui si manifesta in modo graduale) In genere, questo disturbo dura alcuni giorni o anche alcune settimane.
  6. Vita quotidiana. La persona che soffre di disturbo di conversione spesso è soggetta a un deterioramento di diversi aspetti della sua vita, ad esempio nell'ambito lavorativo, familiare e sociale. È molto importante consultare uno specialista ed effettuare una diagnosi adeguata ed escludere la possibilità di malattie neurologiche o di altra natura.

Come aiutare mia figlia con la Sindrome di Rett

Questo disordine non ha cura, ma è essenziale ridurre gli effetti dei sintomi con l'aiuto dei professionisti adeguati.

E' anche molto importante sapere come agire a casa.

 

  1. Informati soprattutto ciò che ha a che vedere con la sindrome di Rett. Vai a conferenze e conosci persone che sono nella tua stessa situazione.
  2. La sindrome di Rett comporta numerosi problemi di salute che richiedono vari trattamenti, vai da professionisti pertinenti in modo da poter aiutare tua figlia e coordinare le tue azioni a casa con le indicazioni che ti danno nelle visite.
  3. Devi essere consapevole che nella sindrome di Rett è più importante affrontare i sintomi specifici che seguire solo la malattia. Gli obiettivi dei trattamenti sono finalizzati a fermare il deterioramento, potenziare le capacità, migliorare e mantenere il movimento, sostenere il contatto sociale e la comunicazione. Saranno differenti trattamenti e terapie, ma tutte sono molto importanti per una buona evoluzione di tua figlia.
  4. Realizza gli esercizi fisici con tua figlia, quelli prescritti dal fisioterapisti da fare a casa costantemente.
  5. Per conciliare il sonno di tua figlia, accompagna la routine quotidiana del bagno con melodie piacevoli. Anche i toni pastello nella stanza possono aiutare a conciliare il sonno. Per liberare le tensioni, accarezza tua figlia dolcemente.
  6. All'ora di pranzo, potenzia l'uso delle posate con quelle che richiamano la sua attenzione. Che siano di plastica e di colori vistosi. Fai in modo che il momento del cibo sia intimo senza stimoli esterni per potenziare l'apprendimento della deglutizione o l'uso delle posate. Ma non escludere i pasti familiari dalla sua vita, in quanto possono essere momenti divertenti per lei, riservali per giorni speciali o per il fine settimana.
  7. Sicuramente tua figlia passa la maggior parte del giorno a ricevere insegnamenti ma ha anche il diritto di avere un momento del giorno per il tempo libero, per fare qualcosa che le piace o semplicemente per annoiarsi. Dopo un tempo di riposo, può darsi che faccia fatica a essere di nuovo attiva, per cui è bene che conti sulla tua partecipazione. Se si sta divertendo con un gioco evita di stimolarla con altre cose. Conosci tua figlia e chiedi consigli agli specialisti per giocare con lei d'accordo con i suoi interessi.
  8. Conosci l'Associazione Italiana Sindrome di Rett, visita il sito internet e mettiti in contatto con loro. Di sicuri ti aiuteranno e forniranno consulenze.

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