Con questo termine ci si riferisce a disturbi di origine neurobiologica, che interessano l'apprendimento di una particolare abilità scolastica, in assenza di deficit cognitivi, neurologici, sensoriali, ambientali e psicologici.
I disturbi di apprendimento sono: dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia.
Oggi si stima che questi disturbi siano presenti nel 34% degli studenti, rimanendo però di difficile individuazione: vengono sovente confusi con svogliatezza e scarsa attenzione, soprattutto per una certa vivacità intellettiva che caratterizza questi bambini: sono spesso dotati di una buona o ottima padronanza di linguaggio, ma trovano difficoltà a leggere, a svolgere calcoli a mente e fanno caratteristici e persistenti errori nello scrivere.
I bambini con DSA hanno frequentemente una bassa autostima, che può manifestarsi in classe con comportamenti diversi: bambini molto silenziosi o, al contrario, bambini iperattivi, che disturbano in classe. In generale, possono presentare difficoltà nel mantenere l'attenzione, sono disordinati. Possono mostrarsi ansiosi e sensibili riguardo ai loro problemi scolastici.
Per limitare possibile demotivazione e conseguente atteggiamento negativo verso la scuola, è importante identificare quanto prima un eventuale disturbo di apprendimento.
La terapia si basa su un intervento mirato al recupero delle difficoltà, attraverso esercizi riabilitativi che aiutino e motivino il bambino rendendolo partecipe e autonomo, anche attraverso l'insegnamento di utili e necessari strumenti compensativi.