La dislessia è una malattia più comune di quel che si possa pensare. Non è un problema sempre uguale, esistono vari tipi di dislessia.
Non tutte le sintomatologie sono uguali e quindi bisogna tenere conto dei differenti tipi di dislessia e ricordare che avranno leggere differenze per ogni individuo.
Se sospettate che vostro figlio soffra i sintomi della dislessia non esitate a farlo visitare da uno specialista, in questo caso un logopedista, in modo che possa fare una diagnosi adeguata e
trovare una soluzione al problema.
Molti genitori, appena vedono delle difficoltà nello studio dei propri figli, tendono ad essere estremamente indulgenti nei loro confronti, pensando che sia un fattore legato alla
voglia di giocare e divertirsi ancora, oppure sono estremamente repressivi, vedendo questa difficoltà come una svogliatezza eccessiva del bambino, che sottovaluta l’importanza
dell’apprendimento; quello che non capiscono è che, probabilmente, si tratta di una patologia legata ad un problema che si può avere dalla nascita, la dislessia.
Ci troviamo di fronte ad una dislessia fonologica quando il bambino realizza una lettura visuale delle parole. La lettura visuale consiste nell'osservare le parole in maniera
globale, nell'interezza delle lettere che le compongono, deducendo invece che leggere, in base alle parole che si sono già immagazzinate e conosciute. Le difficoltà maggiori si riscontrano
con parole lunghe o poco frequenti. Possono leggere casa invece di caso, creta anzichè certa.
I bambini che hanno dislessia fonologica tendono a fare questo tipo di errori comuni:
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Confusione nelle lettere: d-b, p-q, b-g, u-n, g-p, d-p
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Omissione di lettere, parole o sillabe : palo /palmo
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Inversione di lettere o sillabe: Melo / Mole, Rapa/Arpa, Carpa /Capra
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Reiterazione delle sillabe: Mica / mimica
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Sostituzione delle parole: Prelato / Parlato
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Invenzione di parole
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Vacillazione nel pronunciare parole sconosciute: Cu-cu-lo
Ci troviamo di fronte ad una dislessia superficiale quando un bambino mostra difficoltà a leggere per via lessicale, cioè a riconoscere le parole irregolari. Tendono a
commettere più errori di omissione, addizione o sostituzione delle lettere. Ma hanno una migliore capacità di lettura delle pseudo parole (cioè parole senza senso, inventate) rispetto ai
bambini affetti da dislessia fonologica. Presentano anche maggiori problemi con l'ortografia perchè si fanno guidare esclusivamente dall'informazione uditiva.
Ci troviamo di fronte ad una dislessia profonda o mista quando si sovrappongono due disturbi, e il bambino ha problemi e commette errori nel processo di lettura sia uditivo
che visuale. Ciò implica difficoltà nel decifrare il significato delle parole, l'impossibilità di leggere peseudoparole, errori visuali, semantici e paralessicali (confondere Felice
con Natale). Il bambino avrà anche difficoltà a leggere parole astratte o parole o verbi funzionali (parole che servono a livello grammaticale e sintattico ma che non hanno un senso
specifico).
Molte sono le persone che hanno sofferto e soffrono di dislessia nella nostra società; esse hanno grosse difficoltà a leggere e scrivere correttamente. Non tutti sanno
cos'è né quanto è importante conoscere questa malattia per lavorare in modo corretto con le persone che ne soffrono. Per comprendere la dislessia è fondamentale sapere quali sono le cause.
- Le possibili cause della dislessia non sono del tutto chiare, perché per decifrare questa patologia occorre studiare in modo approfondito il cervello, un organo molto complesso e
difficile da decifrare: ad oggi, infatti, il suo funzionamento è ancora una sfida per la medicina moderna.
- Studi confermano che possono incidere in modo determinante fattori genetici: alcuni geni possono predisporre alla dislessia.
- In passato questa malattia era attribuita a cause socio-ambientali, ma oggi questa ipotesi è stata scartata in favore del maggior peso del fattore genetico rivelato dagli ultimi studi.
- Le cause fisiologiche, come problemi uditivi o visivi, non vengono scartate per il momento.
- Inoltre, la causa della comparsa della dislessia si spiega anche per cause emotive (tensione, ansia, disturbi), associative (difficoltà nell'associare una parola con un suono e
con il suo significato) ma anche metodologiche (errata applicazione del metodo di insegnamento nella lettura e scrittura).
- Attualmente, i fattori considerati maggiormente determinanti sono di origine neurobiologico, in quanto è stato confermato che il cervello dei dislessici presenta
un'asimmetria degli emisferi cerebrali e una materia bianca (sostanza che collega i due emisferi) più grande. C'è inoltre un'alterazione nella zona cerebrale responsabile dell'apprendimento del
linguaggio.
- Pur tenendo conto delle recenti ricerche, non si conoscono ancora le cause precise della dislessia. Tuttavia, si potrebbe dire che la dislessia ha un'origine neurobiologica,
con possibili cause genetiche, considerando le possibili cause di deficit fonologico che generano le difficoltà nella lettura. Pertanto, è plausibile che la disfunzione di una regione cerebrale
influisca sull'esecuzione della lettura/scrittura.
- Occorre ricordare che ogni individuo è diverso e che ogni persona con dislessia può avere problemi con varie mansioni: la sintomatologia della dislessia è infatti molto
varia.
- È fondamentale recarsi da un professionista per effettuare una diagnosi adeguata e stabilire, caso per caso, se è opportuno intervenire.
La dislessia è una disfunzione del linguaggio e non è una malattia così poco comune, un 15% della popolazione italiana è dislessica, vale a dire, ha difficoltà
nell'apprendimento e nello sviluppo della lettura/scrittura. Anche se oggigiorno tende a essere diagnosticata e monitorata già in età molto precoce, esistono anche adulti dislessici che possono
interagire con la società con totale normalità.
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Lettura molto lenta, sempre al di sotto della media della classe. Continui balbettii durante la lettura. Si inventa le parole durante la lettura.
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Un dislessico non inserisce punti mentre scrive e non fa pause durante la lettura. Salta la linea perché il suo orientamento spaziale è diverso. Inverte le sillabe (leggono
"talovo" per "tavolo"). Confondono la "p" con la "b", "d" con "q" e "n" con "u".
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Omissioni frequenti quando leggono. Ripetono più volte la stessa parola o frase nella scrittura. Poca abilità nei movimenti e nei giochi, poca manualità. Non distingue la
destra dalla sinistra.
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Difficoltà nell'apprendere le ore e nell'orientarsi nel tempo, nel comprendere i concetti di "ieri e oggi", nel riconoscere le ore, nel collocare in ogni stagione i mesi
dell'anno, ecc.
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Bassa autostima, scarso interesse negli studi, mancanza di attenzione e frequenti cambiamenti di umore.
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Rivolgiti a uno specialista in dislessia se tuo figlio ha più di sette anni e non sa leggere, o lo fa invertendo le parole o confondendo le lettere o gli causa molta fatica.
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La diagnosi precoce della dislessia è molto importante al fine di evitare futuri fallimenti scolastici e persino disturbi della personalità.
I segni che presentano i bambini secondo il loro stadio di sviluppo possono variare.
Ricorda che i segnali secondo l'età possono variare da un bambino all'altro.
Tali elenchi di segni della dislessia in base all'età, sono di natura puramente informativa in accordo con i criteri dell'Associazione Britannica della
Dislessia e con altre fonti, e non si possono utilizzare come diagnosi. Se pensi che tuo figlio o tua figlia possa avere questi sintomi secondo la sua età attuale, è consigliabile ascoltare
degli specialisti affinché possano valutare il tuo caso e lavorare con tuo figlio per il miglioramento e potenziamento delle sue capacità.
Nella scrittura possiamo riconoscere una calligrafia irregolare, errori ortografici, inversioni di lettere (sole anziché leso), omissioni di lettere, parole tagliate o unite ad altre
parole.
Nella lettura si nota in particolare quando leggono a voce alta. Possono leggere in modo interrotto, inventano alcune parole e pronunciano male altre. Non capendo può essere che il
bambino si distragga, soffra di mancanza d'impegno, basso rendimento o scarsa autostima.
A quest'età, i segni della dislessia possono essere:
- Membri familiari affetti da dislessia.
- Ritardo nell'imparare a parlare con chiarezza.
- Equivoci nella pronuncia di parole che si assomigliano foneticamente.
- Mancanza di capacità per ricordare il nome di cose.
- Confusione nel vocabolario che ha a che fare con l'orientamento spaziale.
- Maggiore capacità manuale che linguistica.
- Difficoltà a imparare frasi e rime tipiche dell'istruzione dei bambini.
- Migliori e peggiori giorni a scuola senza motivo apparente.
- Difficoltà con le sequenze.
Tra i 6 e 9 anni, i segni della dislessia potrebbero essere:
- Difficoltà a imparare a leggere e scrivere.
- Scrittura speculare o orientamento inadeguato.
- Difficoltà nel distinguere sinistra e destra.
- Difficoltà nell'apprendimento dell'alfabeto, delle tabelline, dei giorni della settimana e tutto ciò che ha a che vedere con le sequenze.
- Mancanza di attenzione e troppa poca concentrazione.
- Possibili problemi di condotta a causa della frustrazione per la difficoltà d'apprendimento.
Dai 12 in poi, i segni della dislessia possono essere:
- Tendenza alla scrittura lacunosa, disordinata e incomprensibile.
- Errori ortografici.
- Difficoltà nell'elaborazione di testi scritti.
- Tendenza a confondere le istruzioni verbali e ciò che ha a che fare con sequenze, come ad esempio, i numeri di telefono.
- Difficoltà nell'apprendimento delle lingue straniere.
- Bassa autostima.
- Frustrazione.
- Scarsa comprensione scritta.
- Comportamenti distruttivi.
- Inibizione.
- Avversione per la lettura e la scrittura.
Cosa succede quando abbiamo un figlio dislessico? È solo dovere della scuola far migliorare nostro figlio? La risposta a questa domanda è chiaramente no. Dobbiamo agire con
nostro figlio insieme ai professionisti che lo curano, sia a scuola che al di fuori di essa.
Leggere aiuta i nostri figli a sviluppare un pensiero riflessivo e ad avere immaginazione, tra le altre cose. Quando si ha un figlio affetto da dislessia è necessario
insegnargli quest'abitudine. Sebbene tuo figlio presenti difficoltà di lettura, devi aiutarlo a leggere, anche se gli è difficile deve sapere che è in grado di farlo.
È molto importante aiutare tuo figlio/a mediante il gioco e non con punizioni o ramanzine. A tal fine, passa del tempo con tuo figlio e non lo criticare
quando lo fa male, ma elogialo quando lo fa bene.
Ti proponiamo alcuni giochi per potenziare la sua coscienza fonetica e in questo modo aiutarlo, mediante il gioco, nella lettura:
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Scegli la prima lettera del nome di tuo figlio o una a caso, e durante il giorno cerca oggetti che inizino con questa lettera, e annotateli in un bloc notes. La notte,
fate il conto di tutte le parole trovate.
- Inventa rime divertenti.
- Gioca con il suono delle lettere. Per esempio, fai il suono della m e gioca a fargli trovare la lettera in un testo, una volta che la trova, fagli leggere la parola
intera.
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Cantate insieme canzoni che piacciono a tuo figlio battendo le mani secondo il ritmo della canzone.
- Giocate a diversi giochi tradizionali come: il vedo - vedo, cosa vedi? le parole incatenate o il telefono senza fili.
Per potenziare la memoria e il vocabolario mediante giochi a casa ti proponiamo alcuni consigli:
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Ricorda nomi e cognomi delle persone.
- Ricorda le professioni di papà e mamme dei suoi amici.
- Fagli imparare numeri di telefono e chiamare per verificare che è giusto e di passo fagli tenere una conversazione telefonica.
- Fatti accompagnare a fare la spesa e fagli ricordare cosa deve prendere, dove trovarlo e che vada a prenderlo lui stesso.
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Impara i giorni della settimana e i mesi dell'anno.
- Gioca alle sette differenze con vignette e/o disegni.
- Metti vari oggetti su un tavolo, dagli un minuto per guardarli e poi togli uno o due oggetti affinché si accorga quale manca.
- Gioca alle descrizioni e fagli indovinare di cosa si tratta.
- Fagli ricordare che cosa ha fatto il giorno precedente, che cosa ha mangiato, ecc.
Puoi anche aiutare tuo figlio nella lettura con questi consigli.
Prima della lettura:
- Discuti con tuo figlio su ciò che sta per leggere e perché.
- Che ricordi dati che lo aiutino a comprendere il tema.
- Che stia attento alle parti del libro che forniscono informazioni sulla struttura come l'indice.
Durante la lettura:
- Quando legge qualche paragrafo, conversa con lui su ciò che ha appena letto.
- Incoraggialo a chiederti ciò che non comprende.
- Dagli soluzioni quando non capisce qualcosa, come cercare nel vocabolario, con il tuo sostegno, una parola sconosciuta.
Dopo la lettura:
- Discuti con lui su ciò che ha letto e chiedigli se gli è piaciuto o meno.
- Se si tratta di una lettura per la scuola, può annotare i propri dubbi per parlarne al professore o professoressa a scuola.
- Fagli ricordare i vocaboli nuovi.
- Fai una sintesi di una o due frasi per mettere in ordine la storia o fagli fare un piccolo schema.