Comprensione della morte nel bambino e nell'adolescente

Il livello di comprensione del concetto di morte nel bambino varia a seconda dell’età e della fase di sviluppo nel quale si trova.

Il pensiero infantile è di tipo animistico, egocentrico e magico e solo con il passaggio al pensiero operativo concreto il bambino può arrivare alla comprensione completa del concetto di morte e del suo significato.

 

Comprensione e reazione alla morte sotto i 3 anni

  • Non c’è alcuna comprensione della morte, può essere riconosciuta come assenza di movimento e paragonata al sonno.
  • Non sono capaci di esprimere le proprie sensazioni ma percepiscono l’ansia deifamiliari.
  • Ad 1 anno possono manifestare indolenza, scarsa reattività al sorriso e alla parola.
  • A 2 anni possono reagire con ansia, regressione della parola.
  • In generale reagiscono ai cambiamenti nel contesto familiare con pianto, disturbi del sonno e dell’alimentazione, condotte regressive, giochi e linguaggio ripetitivi.

Comprensione e reazione alla morte dai 3 ai 5 anni

  • Il bambino inizia a fare delle concettualizzazioni intorno alla morte, di solito considerata una situazione di minore vitalità, nella quale si continua a vivere in circostanze diverse e si può tornare a vivere.
  • Può essere considerata come una conseguenza diretta di un desiderio, parola o azione.
  • Non comprende ancora il concetto di irreversibilità.
  • Ha difficoltà a distinguere tra realtà e fantasia.
  • Il concetto di morte è caratterizzato da concetti magici.
  • Reagiscono con insicurezza e paura, temono di poter essere abbandonati o che sia stata colpa loro.
  • Reagiscono alla separazione ma credono che la persona ritornerà.
  • Parlano della persona come se fosse viva.
  • Piangono, manifestano condotte di isolamento o accessi di rabbia.
  • In seguito possono verificarsi condotte regressive, disturbi del sonno ed incremento delle comuni paure.
  • Sperimentano la sensazione di essere indifesi, impotenti e incapaci di proteggersi da soli.

Comprensione e reazione alla morte dai 5 ai 9 anni

  • Si sviluppa la consapevolezza della morte come accadimento.
  • Può essere percepita come un castigo per qualcosa che si è commesso.
  • Iniziano a rendersi conto che la morte è irreversibile e definitiva con diversi gradi a seconda dell’età:
    1. a 6 anni differenziano al morte dal sonno,
    2. a 7 anni comprendono che la persona è “insensibile”,
    3. a 8 anni iniziano a comprendere il concetto di universalità.
  • Le reazioni possono essere di rabbia, aggressività, negazione, senso di colpa, variabilità dell’umore, isolamento, disturbi somatici, difficoltà scolastiche.

Comprensione e reazione alla morte dai 9 ai 12 anni

  • La morte è riconosciuta come un fatto definitivo, inevitabile, universale e personale.
  • Si possono verificare numerose reazioni forti come ad esempio la preoccupazione per la propria salute e quella dei familiari.
  • Le reazioni più comuni sono pianto, tristezza, nostalgia e aggressività, irritabilità e risentimento, isolamento, rabbia, oppure soppressione emotiva, evitamento, colpa o vergogna, disturbi del sonno e della memoria, sintomi fisici.

Comprensione e reazione alla morte dai 12 ai 14 anni

  • A quest’età la morte è completamente accettata come parte integrante ed inevitabile della vita.
  • Le reazioni vanno da quelle del mondo infantile a quelle del mondo adulto.
  • Possono manifestarsi depressione, isolamento, distacco dalle relazioni sociali, mancanza di autostima, aggressività sia verbale che fisica.

Comprensione e reazione alla morte oltre i 14 anni

  • Il concetto di morte è assolutamente adulto e differiscono solamente le reazioni emozionali.
  • Manifestano rabbia, ostilità, sifida, comportamenti ad alto rischio, senso di colpa, chiusura in se stessi, a volte pensieri suicidari.
  • Discutono e si confrontano con il gruppo dei pari in merito all’esperienza vissuta.

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