Autismo

L'autismo fa parte dei cosiddetti disturbi pervasivi dello sviluppo e la sua comparsa avviene di solito entro i primi tre anni di età.

Si tratta di una sindrome che rende i pazienti distanti, inaccessibili alle interazioni sociali, incapaci di intrattenere rapporti umani normali. Inoltre si evidenziano anomalie nello sviluppo cerebrale e neuronale che limitano le competenze e alterano la capacità di espressione e socializzazione.

Caratteristiche dell'autismo

Le caratteristiche dell'autismo sono piuttosto chiare e risapute. Si tratta di deficit che riguardano il comportamento sociale e le competenze neuronali e cerebrali. I bambini autistici non comunicano con l'ambiente esterno o lo fanno in maniera estremamente limitata. Sin dai primi anni di vita e fino al terzo anno andranno sviluppando i sintomi della malattia, che da li in poi permarranno inalterati nel tempo, anche se in alcuni casi le cure psicologiche e in particolare cognitivo-comportamentali riescono a dare risultati in alcuni casi. In sintesi le caratteristiche dell'autismo sono:

  • Disturbo della comunicazione. Il paziente non parla, o lo fa in maniera molto limitata. A volte non può parlare e in altri casi non è 'interessato' a farlo, vive in un mondo interiore sganciato dalle interrelazioni umane. Il soggetto non mantiene il contatto visivo e non si esprime con il linguaggio del corpo.
  • Ritardo mentale. Almeno nel 50% dei casi l'autismo è accompagnato da ritardo mentale.
  • Disturbo dell'interazione sociale. I bambini autistici non interagiscono con gli altri e non sono in grado di usare i giocattoli. Alternano apatia a scoppi di rabbia, mostrano spesso comportamenti ripetitivi.
  • Incapacità di astrazione. I soggetti autistici non sono in grado di realizzare processi mentali che richiedono una prospettiva o una visione d'insieme
  • Mancanza di empatia. Gli autistici non mostrano i propri sentimenti in maniera coerente e non sono in grado di percepire quelli altrui, o quantomeno non reagiscono ad essi.

Aumento di casi

Dagli anni '80 in poi i casi di autismo sono in continuo aumento. Questa considerazione ha fatto pensare che le cause che portano allo sviluppo di questa malattia siano collegate a fattori ambientali oltre che genetici. Tuttavia questo aumento di casi può essere anche dovuto al fatto che fino a pochi anni fa questa malattia era sconosciuta (si è cominciato a studiarla solo da 60 anni) mentre ora viene diagnosticata con più precisione.

 

Fattori genetici

Anche se si è ancora lontani dal sapere con esattezza quali siano le cause che portano alla comparsa della malattia, gli scienziati concordano nel vedere nei fattori genetici una delle cause certe della patologia anche se ancora non sappiamo quali siano i geni la cui alterazione e responsabile dell'autismo.

L'ipotesi di mutamenti genetici è corroborata dal fatto che nei gemelli omozigoti, cioè formatisi da un'unica cellula, se uno dei gemelli è autistico, nell'80% dei casi anche l'altro lo sarà. Se da una parte questa statistica sembra puntare sulla relazione fra DNA e autismo, il restante 20% di gemelli sani, sono la prova che probabilmente a generare l'autismo sia un concorso di cause, sia genetiche che ambientali, che quando si verificano insieme, portano allo sviluppo della malattia.

Si ipotizza che vi sia una relazione fra il corretto funzionamento dei neuroni specchio e l'autismo. I neuroni specchio sono quelli responsabili dello sviluppo del linguaggio e dell'apprendimento motorio dovuto a emulazione di atti altrui.

Colpa dei vaccini?

Alcuni anni fa ci sono stati studi e teorie che relazionavano la vaccinazione dei bambini piccoli contro malattie infettive, all'incidenza dell'autismo in questi soggetti. Tuttavia questa teoria è stata dimostrata infondata, e probabilmente è stata sospettata come causa dato che come l'autismo spesso si manifesta verso i 3 anni, questo è anche il periodo in cui i bambini vengono vaccinati, e quindi per associazione era facile pensare che ci fosse una relazione tra le due cose.

 

Fattori ambientali

Conosciamo ancora molto poco sulla natura dei fattori di rischio ambientale e la ricerca sta cercando di scovarne alcuni, perché renderebbero la malattia più semplice da curare. Infatti, almeno in teoria, è molto più facile immaginare terapie per l’autismo basate sulla rimozione dei fattori di rischio ambientale piuttosto che a terapie che mirano ad una “correzione” dei fattori di rischio genetico.

Tra le cause ambientali si tende a pensare maggiormente a quelle prenatali che riguardano lo sviluppo dell'embrione nel corpo della madre. Alcuni di questi fattori, possibili scatenanti della malattia sono:

  • L'infezione virale delle madri in gravidanza da parte di virus come la rosolia o il citomegalovirus. Infatti le infezioni del sistema immunitario della madre nei primi tre mesi può portare a mutamenti genetici nel feto.
  • Diabete in gravidanza. Il fatto che la madre abbia il diabete aumenta del doppio le possibilità di partorire un figlio autistico. Tuttavia non si conosce relazione alcuna tra il diabete e i processi neurali, quindi nonostante l'incidenza statistica non ci sono prove scientifiche che avvalino questa tesi.
  • Teratogeni. I teratogeni sono agenti ambientali che causano le malformazioni presenti fin dalla nascita. Ad esempio, tra questi agenti ambientali pericolosi si sono evidenziati: l'acido valproico, il talidomide e il misoprostol, tre diversi farmaci usati dalle madri in gravidanza. Il primo è un anti-epilettico, il secondo un anti-nausea e il terzo un antiinfiammatorio. Pare che l'assunzione di uno di questi tre farmaci nelle prime 8 settimane dal concepimento aumenti l'incidenza di casi di autismo.
  • Fitofarmaci. Uno studio realizzato in California nel 2007 ha mostrato un'incidenza superiore di casi di autismo in bambini nati da madri che vivevano vicino a campi irrorati da fertilizzanti chimici e insetticidi.
  • Acido folico. Seppur l'assunzione di questo acido sia consigliata durante la gravidanza si è ipotizzato che in alcuni casi possa essere responsabile di una maggiore incidenza dell'autismo. Non vi sono studi scientifici che avvalorino la tesi.
  • Problemi alla tiroide. Pare che le madri con problemi di tiroide, con deficienza di tiroxina possa portare a mutamenti nel cervello del feto e quindi generare, insieme ad altre concause, l'autismo.

Cause di autismo durante e dopo la nascita

  • L'ipossia, cioè la carenza di ossigeno intercorsa durante la nascita può portare, oltre ad altri danni cerebrali, l'aumento di possibilità di contrarre l'autismo.
  • Malattie autoimmuni. Questa teoria presume che gli auto-anticorpi che si diffondono nel cervello o elementi che compongono il metabolismo del cervello possono provocare l'autismo. Tuttavia, la relazione tra malattia autoimmune e autismo, non essendo presente in tutti i casi, è di difficile dimostrabilità.
  • Herpesvirus. Si sospetta anche che gli herpesvirus che colpiscono il bambino nei primi mesi di età possano essere responsabili dello sviluppo dell'autismo, ma anche qui le prove scientifiche sono limitate.

Come differenziare l'autismo dalla sindrome di Asperger

Di recente si sente parlare parecchio della sindrome di Asperger. Sembra che, a livello mondiale, stiano aumentando i casi di questa condizione. Questa sindrome è considerata come una forma di autismo, chiamandolo anche "autismo ad alto funzionamento", ma non è la stessa cosa ed è importante sapere differenziare l'una dall'altro.


Come riconoscere l'autismo infantile

L'autismo è un disturbo che riguarda il corretto funzionamento del cervello e del sistema nervoso. La causa non è ancora nota, esistono teorie genetiche, neurobiologiche e addirittura psicologiche, per spiegare la difficoltà degli autistici di socializzare. Tuttavia, è chiaro che le azioni o comportamenti dei genitori non possono causare questo disturbo. L'autismo può iniziare a riconoscersi a partire dai 18 mesi quando il bambino inizia a presentare i primi segnali, tuttavia, la diagnosi può essere effettuata unicamente dopo che il bambino ha superato i due anni di età.

 

Istruzioni

  • I sintomi dell'autismo si manifestano tra i 18 e 36 mesi di vita, il primo indizio è che il bambino sembra ignorare le persone: non alza le braccia per farsi prendere dalla culla, non sorride nel vedere i genitori e non cammina o corre dietro nessuna persona.
  • I bambini autistici non mantengono il contatto visivo con le persone, spesso non guardano il luogo che gli viene indicato né guardano ciò che le persone stanno facendo. Non indicano con le dita per dire che vogliono qualcosa e quando cadono non chiedono aiuto. Quando il bambino autistico ti guarda, il suo sguardo è come se non avesse nulla a fronte di lui.
  • I bambini autistici a partire dai 36 mesi mostreranno in maniera più evidente la difficoltà di interagire. È comune che non vogliano giocare con altri bambini e preferiscono stare da soli. Inoltre, non sanno giocare con i giocattoli, perché non gli danno l'uso che gli spetta e invece preferiscono prendere tutti gli oggetti e allinearli o farli ruotare. Ecco perché è anche molto utile sapere come scegliere i giocattoli per i bambini autistici.
  • Il comportamento dei bambini autistici, da numerosi segnali, in quanto presentano movimenti e azioni che diventano stereotipi. Per esempio, i bambini autistici tendono a fare salti, battere le mani, dondolarsi, essere stizzosi ed essere attaccati alle cose.
  • Il linguaggio nei bambini con autismo è assente. Possono imparare a dire una parola e passare giorni senza pronunciarla di nuovo. I bambini autistici non imitano con la voce, talvolta dicono una parola in continuazione ma senza inserirla nel contesto corretto. Per quanto riguarda il linguaggio, se un bambino di 12 mesi non balbetta o uno di 24 mesi non elabora una frase completa è un allarme considerevole della presenza di questo disturbo.
  • Se credi che tuo figlio ha uno di questi sintomi la cosa migliore è che lo porti da un neurologo per una visita approfondita. Sono molti i casi di bambini autistici che, diagnosticati in tempo e con l'aiuto di terapie, presentano un notevole miglioramento.

Come capire se un figlio è autistico

L'autismo è un disturbo dello sviluppo che colpisce le capacità delle persone, soprattutto per quanto riguarda lo sviluppo del linguaggio e le competenze sociali. I comportamenti non verbali quali contatto visivo, espressioni facciali e gesti, sono notevolmente interessati, nonché i modi di relazionarsi con altri bambini e persino con agli adulti. L'autismo colpisce prevalentemente gli uomini ed è un disturbo che non ha cura. Ecco alcuni esempi per capire se un bambino è autistico.

  • Problemi nella comunicazione verbale e non verbale. Il bambino autista, all'età di un anno, non balbetta, non segnala oggetti, né imita i gesti che fanno gli altri, ad esempio, se saluti con il dorso della mano, lui non segue il gesto. In questi casi, è normale che fino all'anno e mezzo non dica nemmeno una parola, non sappia spiegare quello che vuole, non segua le istruzioni che gli dai e non risponda quando lo chiami. Di solito crea e inventa parole costantemente.
  • Difficoltà ad interagire con le persone e gli oggetti. L'autista, di solito, non è interessato agli altri bambini e persone, molte volte si immerge in un profondo isolamento. Di solito non mantiene un contatto visivo, e non sembra esserci un riconoscimento dei sentimenti delle altre persone e, di solito, non esprime i propri sentimenti.
  • Comportamento stereotipato. Il bambino autista, stabilisce una routine o rituali specifici che sono anormali in termini di intensità. Per esempio, sta sempre con uno stesso oggetto e lo tocca o mantiene l'ordine delle scarpe meticolosamente. Qualsiasi modifica di questo comportamento sfocia in comportamenti aggressivi come scene esagerate e fuori luogo.
  • Iperattività, passività e rifiuto del contatto fisico. A momenti, può avere un comportamento iperattivo, non rimane fermo, si muove da un lato all'altro. In altri momenti, sembra essere sommerso in una passività rassicurante. Ai bambini autisti non piace che li si tocchi, o si tenta di sollevare o qualsiasi tipo di contatto fisico con loro.
  • Non è consapevole dei potenziali pericoli. Agisce con totale mancanza di consapevolezza di fronte a pericoli che potrebbero colpirlo in qualche modo. Ad esempio, mettere le mani sul fuoco o attraversare la strada senza prestare attenzione.
  • Sensibilità estrema. I bambini con autismo sono estremamente sensibili ai suoni, al tatto, all'olfatto e al gusto. Per esempio, il rumore di un allarme può essere un suono di disturbo per lui o può sentire che alcuni vestiti gli generino prurito.
  • Movimenti ripetitivi. Di solito hanno una serie di movimenti che eseguono continuamente, come ad esempio fare gesti con le mani o muovere una determinata parte del corpo.

Come comportarsi

  1. Chiedi consiglio ad uno specialista. È molto importante che tuo figlio riceva una corretta diagnosi realizzata da un professionista della salute. Se l'autismo viene diagnosticato presto, le possibilità di progresso saranno migliori. Pur non essendoci cura, un intervento precoce permette una maggior margine di miglioramento per il bambino.
  2. Crea nuove forme di comunicazione. Cerca di parlare a tuo figlio con frasi brevi e precise. Osserva e cerca di conoscere il suo modo di esprimersi, i bambini autistici possono avere forme particolari con cui mostrare i sentimenti e gli stati d'animo, ed è importante che tu riesca ad interpretarli per poter agire di conseguenza. In questo modo, cerca, per quanto possibile, di stabilire un linguaggio in comune che vi unisca, come ad esempio i gesti, l'arte o la musica.
  3. Mostragli il tuo affetto. È essenziale dimostrare vicinanza, sostegno e affetto. Dimostra ci tieni molto a lui e che vuoi confidargli le tue esperienze. I bambini autistici, avendo forme espressive diverse, spesso non dimostrano chiaramente ciò che vogliono, ma non devi dimenticarti che questo non implica che non senta la necessità d'amore.
  4. Gioca con lui. Condividere i suoi giochi è davvero importante. Attraverso il gioco si possono compiere progressi incredibili, si può giocare a ripetere parole, cantare e molto altro ancora. Bisogna soprattutto giocare con le immagini. I bambini autistici imparano per un 90% attraverso il canale visivo, pertanto, cerca di integrare immagini nei giochi per alimentare l'apprendimento.
  5. Gestisci con attenzione i cambiamenti di routine. Il bambino con autismo ha una routine molto rigida e anche una sola modifica può portare ad un disequilibrio. È per questo motivo che se sai che ci sarà una modifica alla routine, come ad esempio un'uscita per le vacanze, è importante cercare di comunicarglielo in precedenza, sia con i disegni o parlando. È anche importante che porti con te alcuni oggetti o giocattoli di tuo figlio, affinché lui si senta sicuro e in un ambiente familiare.
  6. Incoraggia il contatto sociale. Stimola il contatto visivo, mentre parli cerca lentamente di prendere la sua testa tra le mani e fai in modo che ti guardi, purché ciò non gli susciti ansia. Devi farlo con affetto e dimostrare fiducia. Puoi anche cercare di insegnare a salutare con la mano, ogni volta che tu fai il gesto per salutarlo. Poco a poco, puoi cercare di insegnargli piccole cose, ma sempre rispettando i suoi tempi.
  7. Mantieni la calma. È di vitale importanza cercare di non trasmettere al bambino angoscia, rabbia, o qualsiasi altro sentimento negativo. Non è realmente cosciente di ciò che accade né colpevole, ed è per questo motivo che bisogna sempre cercare di mantenere la calma e cercare di capirlo e sostenerlo.

Come educare un figlio autistico

Le persone con autismo hanno un'incapacità dello sviluppo, un deterioramento nella capacità comunicativa e sociale, che si manifesta in maniera diversa nelle varie persone. Ci sono bambini autistici con un'intelligenza media o alta, e altri possono trovarsi a un livello più basso. Educare un bambino autistico a casa non è un compito facile ma può avere grandi soddisfazioni se il tuo coinvolgimento come padre o madre è attivo.

Organizzazione

I bambini autistici rifiutano i cambiamenti forzati e quelli imprevisti li alterano molto, pertanto è estremamente importante un'organizzazione a casa, che li aiuterà a organizzare la mente. Ordina gli spazi, i mobili, i materiali di casa. Marca con dei disegni gli spazi affinché li relazioni. Evita il disordine.

Per educare un figlio autistico mantieni in ordine gli spazi dove si dorme, si gioca, si mangia, si guarda la televisione, ecc., affinché comprenda a cosa spetta ogni cosa, a cosa spetta ogni momento (se è l'ora di mangiare che veda solo cose relative a questo momento) e quando è il momento. In questo modo eviteremo che realizzi attività che non si riferiscono a quel momento.

 

Elementi visivi

Le strategie visive sono molto valide per educare un figlio autistico. Sono vantaggiose per l'apprendimento, per la comunicazione interpersonale, per aumentare la comprensione del mondo che lo circonda e regolare il suo comportamento.

Possono essere disegni, simboli, lucidi o fotografie. Non è necessario spendere denaro, conosci tuo figlio, sai di cosa ha bisogno. Lo puoi fare a casa con qualsiasi materiale che possa foderarsi o plastificarsi. I bambini con autismo hanno una capacità molto buona per memorizzare e ricordare immagini nel loro cervello.

Orario delle attività

Può essere appeso nella sua stanza, nel salone, in cucina, nei locali che il bambino frequenta di più. L'orario delle attività è molto efficace per insegnare a un figlio autistico cosa svolgerà nel corso della giornata in maniera strutturata. Ciò li incita a essere disposti a fare le attività sapendo ciò che accadrà, invece di dedicarsi a cosa gli viene voglia di fare in quel momento.

Quando sta per finire l'attività annuncialo in modo tempestivo e quando termina togli l'immagine e passa alla seguente attività.

A volte un bambino autistico, quando è molto entusiasta per un'attività e non gli si permette di farla o finisce, è molto irritabile perché vuole continuare. Con questa strategia dell'orario delle attività, lo aiuti ad accettare in misura migliore la fine di un'attività.

 

Anticipare le cose

Ciò che è nuovo per loro, ciò che non conoscono e di cui non hanno un'immagine stabilita nella mente genera un senso di ansia e tensione. Perciò è molto importante anticipare loro i nuovi sviluppi che si apprestano a compiere. Per esempio, per spiegare attività in cui accadrà qualcosa di nuovo, che avrete visite a casa, che ci sarà una gita, ecc.

Ciò può avvenire con fotografie, immagini o disegni fatti da noi, che descrivano ciò che ci si appresta a fare e spieghi loro come e quando sarà, offrendo informazioni sull'evento al bambino. È meglio se sia in sequenza. Esempi:

  • se andiamo dal parrucchiere: 1. arrivo dal parrucchiere 2. mi siedo e il parrucchiere mi taglia i capelli 3. guardo allo specchio quanto sono bello 4.vado contento a casa.
  • se tocca fare i compiti e non giocare 1. Conservo il giocattolo nell'armadio 2. Mi siedo a fare i compiti 3. Torno a prendere il giocattolo quando ho finito i compiti.

Pertanto, gli si spiega che cosa accadrà e il bambino è in grado di immaginare cosa vivrà diminuendo la sua ansia e il disagio di fronte ai nuovi sviluppi.

 

Portarlo a conoscere posti nuovi

Essere tentati di uscire poco di casa o soltanto quando estremamente necessario a causa dei capricci o del comportamento inadeguato del figlio è un errore per educare un figlio autistico in maniera adeguata. Non farti preoccupare dagli sguardi delle altre persone, ciò che conta siete voi come unità familiare.

Non uscire di casa per paura di non saper gestire una situazione problematica è un errore perché serve solo a far isolare di più tuo figlio che non imparerà a comportarsi in maniera adeguata nei luoghi pubblici, oltre a diventare più inquieto e irritabile per essere stato rinchiuso molto tempo senza provare cose nuove.

Per migliorare le situazioni problematiche e poter uscire con tuo figlio:

  • anticipa cosa accadrà con l'orario delle attività
  • cambia parco di tanto in tanto. Cerca di evitare di frequentare sempre lo stesso posto
  • quando fate una visita o andate in qualche posto dove il bambino deve aspettare o non può divertirsi, porta qualche gioco che gli piace o vari.
  • anticipagli a casa che i giocattoli li potrà utilizzare solo quando arriverete, in questo modo eviteremo che il bambino si annoi o tocchi cose che non dovrebbe.

Non esigere ciò che non è in gradi di fare

Nell'educazione di un figlio autistico, è importante sapere che cosa deve imparare a seconda della sua età di sviluppo nelle diverse aree. Se il bambino autistico non impara allo stesso ritmo dei bambini della sua età, non bisogna rinunciare. È importante offrirgli diversi tipi di supporto e strumenti, e insistere ma senza assillarlo.

Bisogna sapere:

  • segnalare visivamente quello che desideriamo da lui e ciò che non desideriamo;
  • l'eccesso di informazioni verbale potrebbe infastidirlo molto, bloccandolo;
  • dividere il suo compito in piccoli passi, con le immagini corrispondenti;
  • insistere sempre con affetto e pazienza per le azioni necessarie.

Istruzioni

Le istruzioni vanno fornite in modo adeguato, altrimenti non capirà ciò che gli viene detto, dandoci l'impressione di non ascoltare.

Prima inizia con istruzioni semplici: fermo, siediti, dammi, prendi, guarda, posa, togli dal cassetto... L'adulto deve dare l'istruzione guardandolo in faccia e pronunciando frasi brevi non più lunghe di tre parole (per assicurarti che colga il messaggio). Se dopo qualche istante il bambino non esegue ciò che abbiamo chiesto, lo guidiamo nell'azione richiesta. Una volta realizzato il compito, è positivo elogiarlo, in modo che capisca che ha fatto esattamente ciò che ci si aspettava da lui e sia incentivato a ripeterlo da solo.

Quando sarà in grado di farlo da solo, puoi chiedere a un parente o conoscente di chiedergli la stessa cosa affinché non si limiti a farlo solo quando glielo chiedono suo padre o sua madre. Quando avrà familiarizzato con una richiesta, puoi aumentare gradualmente le parole che usi per formularla.

È importante:

  • Non dare istruzioni quando il bambino è distratto.
  • Non fare la richiesta da lontano, o quando il bambino sta facendo un'altra cosa.
  • Dare l'istruzione faccia a faccia.
  • Non ripetere l'istruzione. Una volta è sufficiente.
  • Non lasciare che la richiesta resti incompiuta.
  • Evita parole o frasi che possono confondere il bambino.

Norme

Le norme di comportamento sono importanti in casa, come per qualsiasi altro bambino. Non bisogna giustificarlo perché è autistico, ed è importante chiedergli un comportamento adeguato.

Anticipagli i comportamenti richiesti. Esponi, in una parte della casa in cui siano ben visibili, le norme o abitudini che ci si aspetta e non ci si aspetta da lui.

 

Lavoro coordinato

È molto importante che l'educazione di un figlio con autismo avvenga sia in famiglia che attraverso gli esperti che seguono il bambino: bisogna fare un lavoro coordinato per gestire i comportamenti inappropriati, favorire la socializzazione, la comunicazione e in particolar modo, il benessere quotidiano e la qualità della vita del proprio figlio.

 

Riconoscere ciò che è giusto

Come qualsiasi altro bambino, quando riesce a fare un progresso gli piace essere elogiato per lo sforzo compiuto. E, come tutti, il fallimento è difficile da digerire. È molto utile con i bambini e le bambine con autismo utilizzare frasi positive e gesti per indicare che hanno fatto un buon lavoro e questo è ciò che ci aspettavamo da loro.

Inoltre, è importante potenziare ciò che sanno fare bene, ad esempio cantare, disegnare, fare cartoline... scopri cosa sa fare bene tuo figlio e potenzialo.

 


Condividi l'articolo