L'autismo fa parte dei cosiddetti disturbi pervasivi dello sviluppo e la sua comparsa avviene di solito entro i primi tre anni di età.
Si tratta di una sindrome che rende i pazienti distanti, inaccessibili alle interazioni sociali, incapaci di intrattenere rapporti umani normali. Inoltre si evidenziano anomalie nello sviluppo cerebrale e neuronale che limitano le competenze e alterano la capacità di espressione e socializzazione.
Le caratteristiche dell'autismo sono piuttosto chiare e risapute. Si tratta di deficit che riguardano il comportamento sociale e le competenze neuronali e cerebrali. I bambini autistici non comunicano con l'ambiente esterno o lo fanno in maniera estremamente limitata. Sin dai primi anni di vita e fino al terzo anno andranno sviluppando i sintomi della malattia, che da li in poi permarranno inalterati nel tempo, anche se in alcuni casi le cure psicologiche e in particolare cognitivo-comportamentali riescono a dare risultati in alcuni casi. In sintesi le caratteristiche dell'autismo sono:
Dagli anni '80 in poi i casi di autismo sono in continuo aumento. Questa considerazione ha fatto pensare che le cause che portano allo sviluppo di questa malattia siano collegate a fattori ambientali oltre che genetici. Tuttavia questo aumento di casi può essere anche dovuto al fatto che fino a pochi anni fa questa malattia era sconosciuta (si è cominciato a studiarla solo da 60 anni) mentre ora viene diagnosticata con più precisione.
Anche se si è ancora lontani dal sapere con esattezza quali siano le cause che portano alla comparsa della malattia, gli scienziati concordano nel vedere nei fattori genetici una delle cause certe della patologia anche se ancora non sappiamo quali siano i geni la cui alterazione e responsabile dell'autismo.
L'ipotesi di mutamenti genetici è corroborata dal fatto che nei gemelli omozigoti, cioè formatisi da un'unica cellula, se uno dei gemelli è autistico, nell'80% dei casi anche l'altro lo sarà. Se da una parte questa statistica sembra puntare sulla relazione fra DNA e autismo, il restante 20% di gemelli sani, sono la prova che probabilmente a generare l'autismo sia un concorso di cause, sia genetiche che ambientali, che quando si verificano insieme, portano allo sviluppo della malattia.
Si ipotizza che vi sia una relazione fra il corretto funzionamento dei neuroni specchio e l'autismo. I neuroni specchio sono quelli responsabili dello sviluppo del linguaggio e dell'apprendimento motorio dovuto a emulazione di atti altrui.
Alcuni anni fa ci sono stati studi e teorie che relazionavano la vaccinazione dei bambini piccoli contro malattie infettive, all'incidenza dell'autismo in questi soggetti. Tuttavia questa teoria è stata dimostrata infondata, e probabilmente è stata sospettata come causa dato che come l'autismo spesso si manifesta verso i 3 anni, questo è anche il periodo in cui i bambini vengono vaccinati, e quindi per associazione era facile pensare che ci fosse una relazione tra le due cose.
Conosciamo ancora molto poco sulla natura dei fattori di rischio ambientale e la ricerca sta cercando di scovarne alcuni, perché renderebbero la malattia più semplice da curare. Infatti, almeno in teoria, è molto più facile immaginare terapie per l’autismo basate sulla rimozione dei fattori di rischio ambientale piuttosto che a terapie che mirano ad una “correzione” dei fattori di rischio genetico.
Tra le cause ambientali si tende a pensare maggiormente a quelle prenatali che riguardano lo sviluppo dell'embrione nel corpo della madre. Alcuni di questi fattori, possibili scatenanti della malattia sono:
Di recente si sente parlare parecchio della sindrome di Asperger. Sembra che, a livello mondiale, stiano aumentando i casi di questa condizione. Questa sindrome è considerata come una forma di autismo, chiamandolo anche "autismo ad alto funzionamento", ma non è la stessa cosa ed è importante sapere differenziare l'una dall'altro.
L'autismo è un disturbo che riguarda il corretto funzionamento del cervello e del sistema nervoso. La causa non è ancora nota, esistono teorie genetiche, neurobiologiche e addirittura psicologiche, per spiegare la difficoltà degli autistici di socializzare. Tuttavia, è chiaro che le azioni o comportamenti dei genitori non possono causare questo disturbo. L'autismo può iniziare a riconoscersi a partire dai 18 mesi quando il bambino inizia a presentare i primi segnali, tuttavia, la diagnosi può essere effettuata unicamente dopo che il bambino ha superato i due anni di età.
L'autismo è un disturbo dello sviluppo che colpisce le capacità delle persone, soprattutto per quanto riguarda lo sviluppo del linguaggio e le competenze sociali. I comportamenti non verbali quali contatto visivo, espressioni facciali e gesti, sono notevolmente interessati, nonché i modi di relazionarsi con altri bambini e persino con agli adulti. L'autismo colpisce prevalentemente gli uomini ed è un disturbo che non ha cura. Ecco alcuni esempi per capire se un bambino è autistico.
Le persone con autismo hanno un'incapacità dello sviluppo, un deterioramento nella capacità comunicativa e sociale, che si manifesta in maniera diversa nelle varie persone. Ci sono bambini autistici con un'intelligenza media o alta, e altri possono trovarsi a un livello più basso. Educare un bambino autistico a casa non è un compito facile ma può avere grandi soddisfazioni se il tuo coinvolgimento come padre o madre è attivo.
I bambini autistici rifiutano i cambiamenti forzati e quelli imprevisti li alterano molto, pertanto è estremamente importante un'organizzazione a casa, che li aiuterà a organizzare la mente. Ordina gli spazi, i mobili, i materiali di casa. Marca con dei disegni gli spazi affinché li relazioni. Evita il disordine.
Per educare un figlio autistico mantieni in ordine gli spazi dove si dorme, si gioca, si mangia, si guarda la televisione, ecc., affinché comprenda a cosa spetta ogni cosa, a cosa spetta ogni momento (se è l'ora di mangiare che veda solo cose relative a questo momento) e quando è il momento. In questo modo eviteremo che realizzi attività che non si riferiscono a quel momento.
Le strategie visive sono molto valide per educare un figlio autistico. Sono vantaggiose per l'apprendimento, per la comunicazione interpersonale, per aumentare la comprensione del mondo che lo circonda e regolare il suo comportamento.
Possono essere disegni, simboli, lucidi o fotografie. Non è necessario spendere denaro, conosci tuo figlio, sai di cosa ha bisogno. Lo puoi fare a casa con qualsiasi materiale che possa foderarsi o plastificarsi. I bambini con autismo hanno una capacità molto buona per memorizzare e ricordare immagini nel loro cervello.
Può essere appeso nella sua stanza, nel salone, in cucina, nei locali che il bambino frequenta di più. L'orario delle attività è molto efficace per insegnare a un figlio autistico cosa svolgerà nel corso della giornata in maniera strutturata. Ciò li incita a essere disposti a fare le attività sapendo ciò che accadrà, invece di dedicarsi a cosa gli viene voglia di fare in quel momento.
Quando sta per finire l'attività annuncialo in modo tempestivo e quando termina togli l'immagine e passa alla seguente attività.
A volte un bambino autistico, quando è molto entusiasta per un'attività e non gli si permette di farla o finisce, è molto irritabile perché vuole continuare. Con questa strategia dell'orario delle attività, lo aiuti ad accettare in misura migliore la fine di un'attività.
Ciò che è nuovo per loro, ciò che non conoscono e di cui non hanno un'immagine stabilita nella mente genera un senso di ansia e tensione. Perciò è molto importante anticipare loro i nuovi sviluppi che si apprestano a compiere. Per esempio, per spiegare attività in cui accadrà qualcosa di nuovo, che avrete visite a casa, che ci sarà una gita, ecc.
Ciò può avvenire con fotografie, immagini o disegni fatti da noi, che descrivano ciò che ci si appresta a fare e spieghi loro come e quando sarà, offrendo informazioni sull'evento al bambino. È meglio se sia in sequenza. Esempi:
Pertanto, gli si spiega che cosa accadrà e il bambino è in grado di immaginare cosa vivrà diminuendo la sua ansia e il disagio di fronte ai nuovi sviluppi.
Essere tentati di uscire poco di casa o soltanto quando estremamente necessario a causa dei capricci o del comportamento inadeguato del figlio è un errore per educare un figlio autistico in maniera adeguata. Non farti preoccupare dagli sguardi delle altre persone, ciò che conta siete voi come unità familiare.
Non uscire di casa per paura di non saper gestire una situazione problematica è un errore perché serve solo a far isolare di più tuo figlio che non imparerà a comportarsi in maniera adeguata nei luoghi pubblici, oltre a diventare più inquieto e irritabile per essere stato rinchiuso molto tempo senza provare cose nuove.
Per migliorare le situazioni problematiche e poter uscire con tuo figlio:
Nell'educazione di un figlio autistico, è importante sapere che cosa deve imparare a seconda della sua età di sviluppo nelle diverse aree. Se il bambino autistico non impara allo stesso ritmo dei bambini della sua età, non bisogna rinunciare. È importante offrirgli diversi tipi di supporto e strumenti, e insistere ma senza assillarlo.
Bisogna sapere:
Le istruzioni vanno fornite in modo adeguato, altrimenti non capirà ciò che gli viene detto, dandoci l'impressione di non ascoltare.
Prima inizia con istruzioni semplici: fermo, siediti, dammi, prendi, guarda, posa, togli dal cassetto... L'adulto deve dare l'istruzione guardandolo in faccia e pronunciando frasi brevi non più lunghe di tre parole (per assicurarti che colga il messaggio). Se dopo qualche istante il bambino non esegue ciò che abbiamo chiesto, lo guidiamo nell'azione richiesta. Una volta realizzato il compito, è positivo elogiarlo, in modo che capisca che ha fatto esattamente ciò che ci si aspettava da lui e sia incentivato a ripeterlo da solo.
Quando sarà in grado di farlo da solo, puoi chiedere a un parente o conoscente di chiedergli la stessa cosa affinché non si limiti a farlo solo quando glielo chiedono suo padre o sua madre. Quando avrà familiarizzato con una richiesta, puoi aumentare gradualmente le parole che usi per formularla.
È importante:
Anticipagli i comportamenti richiesti. Esponi, in una parte della casa in cui siano ben visibili, le norme o abitudini che ci si aspetta e non ci si aspetta da lui.
È molto importante che l'educazione di un figlio con autismo avvenga sia in famiglia che attraverso gli esperti che seguono il bambino: bisogna fare un lavoro coordinato per gestire i comportamenti inappropriati, favorire la socializzazione, la comunicazione e in particolar modo, il benessere quotidiano e la qualità della vita del proprio figlio.
Come qualsiasi altro bambino, quando riesce a fare un progresso gli piace essere elogiato per lo sforzo compiuto. E, come tutti, il fallimento è difficile da digerire. È molto utile con i bambini e le bambine con autismo utilizzare frasi positive e gesti per indicare che hanno fatto un buon lavoro e questo è ciò che ci aspettavamo da loro.
Inoltre, è importante potenziare ciò che sanno fare bene, ad esempio cantare, disegnare, fare cartoline... scopri cosa sa fare bene tuo figlio e potenzialo.