Psicomotricità

Cosa fa il Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva?

Il Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva si occupa «della terapia e della riabilitazione delle malattie neuropsichiatriche infantili» (D.M. n. 56 del 1997).
La professione del TNPEE si caratterizza per la sua vocazione esclusivamente infantile: si rivolge infatti ai bambini, fin dalla nascita.

La specificità consiste in un intervento globale, attento all’equilibrio della persona in crescita nella sua complessità e all’integrazione di funzioni e competenze. La terapia neuropsicomotoria si pone come obiettivi la prevenzione, il mantenimento e l’abilitazione/riabilitazione delle funzioni percettive, motorie, psichiche, cognitive, comportamentali e relazionali dell’individuo in crescita, in rapporto con se stesso, con gli altri e con l’ambiente.

Risorsa principe della terapia psicomotoria è il gioco, in cui il bambino integra e mette in relazione tra loro emozioni, azioni e pensieri. È attraverso il gioco e l'azione che il bambino ha la possibilità di sperimentare e gestire le proprie abilità e i propri limiti.

Ogni bambino è un essere unico e diverso dagli altri, coi propri tempi di sviluppo, che vanno rispettati. Talvolta, tuttavia, si manifestano anomalie motorie, relazionali, comportamentali, percettive e cognitive, che meritano un'attenzione particolare ed una terapia specifica come:

  •  Goffaggine e Impaccio Motorio
  •  Iperattività o Instabilità Motoria
  •  Difficoltà Motorio­ Prassiche
  •  Difficoltà Percettive
  •  Difficoltà Relazionali
  •  Difficoltà Comunicative
  •  Difficoltà di Attenzione
  •  Disturbi del Comportamento
  •  Difficoltà nell'Apprendimento
  •  Ritardi
  •  Sindromi

La terapia psicomotoria offre un setting privilegiato per i bambini il cui processo di sviluppo è inficiato dalle difficoltà elencate; ci si pongono obiettivi specifici, basati sulle reali necessità di ciascuno e sulle abilità emergenti.

Attraverso l'attività ludica e il setting psicomotorio il bambino impara a sperimentare i propri limiti e le proprie abilità, in un clima accogliente e mai giudicante, in cui il terapista si pone come guida facilitante, sostenendo il bambino nel suo percorso di crescita.

La finalità ultima è sempre quella di favorire uno sviluppo armonico della personalità del bambino, accompagnandolo nel suo processo di maturazione e sostenendolo nel superamento delle sue difficoltà. Il protagonista rimane sempre e comunque il bambino nella sua unicità, con i suoi bisogni e le sue motivazioni.

 

Quando è necessario consultare un TNPEE?

● Il bambino manifesta un ritardo nello sviluppo motorio
● Il bambino si arrabbia spesso o si irrita in maniera eccessiva
● Il bambino ha delle difficoltà particolarmente importanti nel raggiungimento di alcune tappe evolutive fondamentali
● Il bambino ha dei comportamenti particolari o ripetitivi
● Il bambino sembra non capire quando comunicate con lui
● Il bambino ha delle difficoltà motorie a livello globale (cammino, corsa...) o fine (gli cadono le cose, fa fatica a colorare...)
● Il bambino ha reazioni eccessive nei confronti di alcune stimolazioni sensoriali (luci intense, rumori forti...)

● Il bambino ha difficoltà relazionali

 

Come avviene la presa in carico?

Valutazione Psicomotoria
La Valutazione Psicomotoria avviene su richiesta dei genitori o di un altro specialista ed è utile sia al fine di individuare un Profilo Psicomotorio del bambino per contribuire ad un'eventuale diagnosi, sia per stilare un Progetto Psicomotorio individualizzato. In questo secondo caso, la valutazione rappresenta il primo passaggio nella presa in carico del bambino.

Attraverso la valutazione si individuano le difficoltà, le abilità emerse o emergenti e le potenzialità del bambino nella sua unicità, al fine di individuare obiettivi specifici e condivisi del trattamento. La valutazione diviene inoltre uno strumento importante per gettare le basi nella relazione terapeutica col bambino.

Questi sono tipicamente i passaggi della valutazione:

  • incontro conoscitivo coi genitori, per la raccolta delle informazioni più importanti
  • 2/3 incontri della durata di 45 minuti con il bambino (da valutare la presenza o meno del genitore in stanza, in relazione all'età anagrafica del bambino e alle sue difficoltà)
  • incontro di restituzione coi genitori, in cui si esplicitano i risultati della valutazione e si illustrano le possibilità di trattamento future.


Trattamento Psicomotorio
Il trattamento psicomotorio si struttura in sessioni della durata di 45 minuti ciascuna, a cadenza mono o bisettimanale in base alle difficoltà del bambino e agli obiettivi del trattamento stesso. Anche la durata della presa in carico dipende dal bambino e dai suoi bisogni.
Le modalità di intervento sono quelle esplicitate in precedenza; poiché, come illustrato, l'approccio è di tipo globale, è possibile concordare degli incontri con la realtà scolastica nella quale è inserito il bambino, per condividere con gli insegnanti obiettivi e valutazioni.